Castagnaccio

Un prodotto che riassume in sé tutto il sapore e lo spirito della montagna appenninica. Piatto povero, ma ricco di gusto e sostanza, il castagnaccio fa parte delle tradizioni culinarie delle valli dell'Antola, così come di tutto l'entroterra ligure.

Caratteristiche
Il castagnaccio è un prodotto tipico della stagione autunnale, diffusissimo un tempo nelle zone appenniniche, dal Piemonte al Lazio, passando per la Liguria, la Toscana, l'Emilia e la Romagna, ed era una presenza immancabile sulle tavole dei delle popolazioni contadine, per le quali la castagna e i prodotti da essa derivati erano la base dell'alimentazione.

L'arrivo della società del benessere negli anni del Dopoguerra ha fatto cadere nell'oblio il castagnaccio, ritenuto, più o meno inconsciamente, un simbolo di un passato di fame e povertà. Oggi, assieme alla riscoperta delle tradizioni e della cultura della civiltà contadina, il castagnaccio è tornato ad essere protagonista sulle tavole di svariate sagre e feste.

Lavorazione
Il castagnaccio veniva tradizionalmente preparato come dolce per i giorni di festa, utilizzando la farina di castagne. La ricetta prevede la preparazione di un impasto di faina, acqua, olio extravergine d'oliva, pinoli e uvetta (e con l'aggiunta di altri ingredienti in base ai prodotti disponibili e alle abitudini in uso nelle diverse località). Il tutto viene poi versato in una teglia dai bordi non troppo alti e cotto in forno, per ottenere un dolce dalla consistenza compatta e dallo spessore di circa un centimetro.

Curiosità
A differenza della panella, versione più semplice dello stesso prodotto, che era consumata quasi esclusivamente nelle zone montane, il castagnaccio era diffuso anche in città. Lo si trova ancora, a cominciare dai mesi autunnali, dai "farinotti" della liguria, accanto alla farinata, alla panissa e alle torte di verdure.